1. Cos’è il problem solving?
  2. Sei cappelli per pensare.
  3. Un tocco di colore per ogni problema.
  4. Scopriamo insieme quali sono i cappelli da indossare.

Zero ansie, zero affanno, zero confusione grazie a sei cappelli.

Questa frase potrebbe sembrarti irreale o una presa in giro e invece è solo la conseguenza della lettura di questo articolo.

Infatti, parola dopo parola, scoprirai una tecnica di problem solving che ti aiuterà a ragionare in ogni occasione, soprattutto quando dovrai affrontare un problema.

Cos’è il problem solving?

Ma partiamo dal principio…cos’è il problem solving?

Il problem solving è uno strumento fondamentale per la vita quotidiana. Si tratta di un processo che può essere applicato a qualsiasi situazione e che comprende l’identificazione e la risoluzione dei problemi. È una competenza critica che consente alle persone di prendere decisioni ponderate, valutare le opzioni e affrontare le situazioni complesse con saggezza. 

Per diventare un problem solver esistono diverse tecniche e metodologie, l’importante è seguire un percorso che porti a una visione a 360° del problema e alle relative soluzioni.

In questo articolo scoprirai come risolvere i problemi indossando sei cappelli.

Sei cappelli per pensare.

Se stai pensando all’uncinetto della nonna, al freddo o che siamo impazziti, possiamo assicurarti che non è così (forse).

La realtà è che per diventare un problem solver bisogna utilizzare lo strumento più importante di tutti: il pensiero creativo.

La tecnica di cui ti parleremo e che può essere utilizzata per sviluppare un pensiero creativo è nota come sei cappelli per pensare

Questo metodo è stato sviluppato dall’ accademico e scrittore Edward de Bono e si basa sull’idea che ci sono sei modi diversi di affrontare un problema: 

  • logica, 
  • creatività, 
  • affermazione,
  • ottimismo, 
  • pessimismo,
  • distacco. 

Ogni atteggiamento è rappresentato da un colore diverso che bisogna indossare durante l’analisi del problema per arrivare alla risoluzione più efficace.

Un tocco di colore per ogni problema.

Premessa: Questa tecnica può essere usata da un singolo o da un gruppo, per risolvere un problema o semplicemente per portare avanti un progetto. Nell’ambito aziendale spesso si applica durante un brainstorming dove ci sono più teste con modi di ragionare differenti.

Ma quindi di cosa parla la teoria di De Bono?  

Immaginiamo di avere un problema e di essere di fronte a uno scaffale con sei cappelli colorati, ogni cappello ha un potere: se lo indossi dovrai pensare in una determinata maniera.

In questo caso non sceglieremo quello che più ci piace o quello che sta meglio con il nostro outfit ma ci focalizzeremo su tutti i ragionamenti utili ad affrontare la tematica.

Scopriamo insieme quali sono i cappelli da indossare: 

1. Cappello bianco (foglio di carta bianco):

Questo cappello rappresenta la neutralità, il pensiero oggettivo.

È come un foglio vuoto da riempire con elenchi, numeri e dati da usare per focalizzarsi su fatti e informazioni esistenti.

Indossando il cappello bianco non dovrai interpretare nessun ragionamento ma puoi porti delle domande: 

  • Quali dati ho a disposizione?
  • Quali informazioni devo cercare?
  • Dove posso recuperare questi elementi?

Essere imparziali non è facile, ma con un piccolo sforzo puoi reperire i dati necessari.

2. Cappello rosso (fuoco bruciante):

Rosso come il colore delle passioni. 

Con questo cappello puoi lasciare da parte la logica e dare spazio a un pensiero emotivo e intuitivo.

Qui puoi estrapolare dei pensieri che includono critiche, elogi, antipatie, simpatie e tante altre sensazioni in modo sincero:

  • Cosa mi trasmette questa cosa?
  • Se dovessi seguire una sensazione dettata dalla “pancia” o dal “cuore” quale sarebbe?
  • Cosa mi dice il mio intuito?

Separare l’emozione dalla logica in due cappelli differenti (rosso e bianco) ci aiuta ad analizzare chiaramente il problema senza interferenze tra le parti. 

3. Cappello nero (toga del giudice):

Il cappello nero ti farà entrare nel tribunale del pensiero critico-logico.

Indossandolo metterai in luce tutto quello che non funziona di un’idea senza distruggerla. Sarai come un giudice che sottolinea in modo oggettivo le lacune e gli errori di quel pensiero.

Per impersonare il pensiero del cappello nero dovrai porti delle domande come:

  • Quali sono i punti deboli di questa idea?
  • Quali sono i problemi che può causare questa idea?

Attenzione: il cappello nero non rappresenta le emozioni negative ma solo le criticità; le sensazioni ostili fanno parte delle passioni del cappello rosso.

4. Cappello giallo (sole felice):

Con il cappello giallo sarai bello come il sole grazie al pensiero ottimista.

È il momento di tessere le lodi della tua idea incentrandoti sui motivi per cui funzionerà e in che modo porterà benefici alla soluzione del problema.

Ponendoti le giuste domande, troverai ciò che c’è di buono anche in una situazione all’apparenza tragica:

  • Quali sono i vantaggi di quest’idea?
  • Quali opportunità potrebbe presentare quest’idea?
  • Perché è un’idea fattibile?

Insomma, il cappello giallo è come un sole felice, ma resta con i piedi per terra! Come per il cappello nero, anche il pensiero positivo è legato sempre a una base logica. 

Inoltre, nella ricerca delle opportunità, puoi proporre sia idee concrete e già adottate in passato oppure esporre un’idea che non è fattibile nel presente ma nel futuro lo sarà! 

Per restare in tema astronomico, stai attento però a non volare con la testa sulla luna e lascia l’entusiasmo al cappello rosso e la creatività al cappello verde di cui ti parlerò nel prossimo paragrafo.

5. Cappello verde (pianta crescente):

Se con i cappelli neri e gialli ti sei basato sui pro e i contro oggettivi, adesso puoi cambiare rotta verso qualcosa di innovativo.

Infatti, grazie al cappello verde, la tua idea potrà essere innaffiata dal pensiero creativo e far sbocciare una soluzione sempre più rigogliosa.

Come? Esci dagli schemi e poniti queste domande:  

  • Come posso migliorare quest’idea?
  • Quali altre idee potrebbero essermi utili?
  • Ci sono altri approcci che non ho ancora considerato?

Scova tutte le alternative possibili ma tieni a mente tutte le informazioni ricavate dagli altri cappelli; l’idea creativa deve restare ben radicata nel terreno.

6. Cappello blu (cielo):

Arrivati al cappello blu puoi focalizzarti sul processo di soluzione del problema. Hai finalmente la possibilità di guardare dall’alto il quadro completo della situazione. In questa fase si determina quale degli altri cappelli deve essere usato per portare a termine il processo di problem solving.

Le domande che deve farsi chi indossa il cappello blu sono:

  • Da una prospettiva più ampia come appare quest’idea?
  • Posso migliorare ancora questa strategia di pensiero creativo?
  • Quale capello dovrei indossare nuovamente per ricavare ulteriori informazioni utili?
  • Qual è il prossimo passo?

Il cappello blu, in sintesi, si preoccupa di fare un riassunto dei risultati, di riepilogare le conclusioni e di guidare il pensiero del singolo o del gruppo che deve risolvere il problema.

Arrivati al termine del viaggio tra i cappelli, avrai imparato a conoscere tanti punti di vista per osservare il problema e soprattutto un nuovo metodo per arrivare alla soluzione con attenzione, velocità e senza ansie.

E tu…quale cappello indosserai?