Consigli strategici utili per migliorare e aumentare la percezione che gli utenti hanno del tuo business. 

  1. Quanto è importante per un brand essere memorabile?
  2. Il concetto da cui partire: la Brand Awareness
  3. Un esempio pratico: la piramide di Aaker
  4. Qualche touchpoint: incrementare la notorietà con l’online

Non c’è brand senza personalità, non c’è brand senza valori, ma soprattutto, non c’è brand senza notorietà

Quando pensiamo o creiamo un business, tanti sono gli elementi da valutare in chiave critica e analitica; uno però non va mai perso di vista: la sfera dell’attenzione e il grado di conoscenza del marchio, sul breve, medio e lungo termine.

Quanto è importante per un brand essere memorabile?

Cominciamo con l’immaginare il mercato attuale come un oceano [link ad articolo oceano blu e oceano rosso]: immenso, inesplorato, ma soprattutto ricco di opzioni e possibilità

Rendersi riconoscibili diventa sempre più una necessità per le aziende, per aggiudicarsi una posizione di rilevanza nel “consideration set”, ogni qualvolta si presenta un bisogno o necessità d’acquisto, scavalcando ogni potenziale concorrenza.

Cosa, o meglio, chi, in termini di brand, ti torna in mente se parliamo di “quadrati di morbido formaggio fuso”? O ancora, di “fogli di carta assorbente”? Molto probabilmente le tue risposte saranno state rispettivamente Sottilette e Scottex

Siamo di fronte a due evidenti esempi di marchi giunti a un grado di notorietà tale da essere entrati integralmente nell’immagine e nell’immaginario comune, sino a far parte del parlato quotidiano.

Lavorare sulla riconoscibilità del brand per creare un’identità definita e completa è quindi uno dei passaggi imprescindibili per influenzare e orientare i processi decisionali dei potenziali clienti, portando – nel lungo termine – a un aumento del ritorno d’investimento.

Il concetto da cui partire: la Brand Awareness

Per Brand Awareness si intende a tutti gli effetti la conoscenza di un marchio: letteralmente, quindi, la consapevolezza dell’esistenza del prodotto/servizio offerto dalla tua azienda, nella mente del – potenziale – consumatore. 

La Brand Awareness è il punto di partenza per tutte le strategie di comunicazione e branding. Non per questo, però, tratta solo la fase strategica iniziale: va infatti mantenuto come obiettivo perpetuo, duraturo, da sviluppare e generare in parallelo ad altri obiettivi e attività per portare valore all’azienda.

Un esempio pratico: la piramide di Aaker 

Secondo David Allen Aaker, rinomato economista statunitense, il brand è “un set di attività (o passività) collegate ad un segno distintivo (marchio, nome, logo) che si aggiungono (o sottraggono) al valore generato da un prodotto o servizio”. Per comprendere il posizionamento che un marchio ha nelle menti dei consumatori, è arrivato a sviluppare il concetto della Piramide di Aaker, che comprende 4 livelli di conoscenza della marca.

  • Unaware of Brand → costituisce la base della piramide e rappresenta il momento in cui l’utente non è a conoscenza dell’esistenza dell’azienda;
  • Brand recognition → in questa fase si comincia a uscire dalla sfera dello sconosciuto: il brand si rende – poco a poco – riconoscibile;
  • Brand recall → il punto in cui si associa, in modo del tutto spontaneo e automatico, il marchio alla categoria di prodotti/servizi cui appartiene;
  • Top of mind → l’apice della piramide: il momento in cui l’azienda rappresenta la prima scelta dei consumatori. Questa fase corrisponde alla percezione di quel brand come unica opzione per soddisfare il loro need.

Qualche touchpoint: incrementare la notorietà con l’online

1. Sfrutta le potenzialità del Content Marketing:

Impiega le strategie di content marketing a tuo favore, specie quando si tratta di obiettivi di Brand Awareness. Creare e veicolare contenuti pertinenti e di valore per il tuo marchio è uno dei metodi più performanti per generare curiosità e coinvolgimento: le principali leve efficaci per portare gli utenti a scegliere te, tra tanti. Fondamentale in questa fase è la componente storytelling: partire con contenuti volti all’acquisto non è sempre una buona scelta, soprattutto quando ci troviamo dinanzi a un lead “freddo”. A solleticare le leve citate sopra ci sono contents di curiosità, format informativi o contenuti emozionali. Tutti devono avere un unico, grande, punto in comune: avvalorare il tuo brand e ciò che offre. 

2. Investi in campagne social

Senza dubbio una delle attività più importanti per il tuo brand, in qualsiasi fase esso sia. Studiare, strutturare e lanciare campagne da diversi obiettivi è una strategia efficace e fondamentale per catturare l’attenzione di utenti che ancora non conoscono il tuo marchio, andando a creare o stimolare in essi un bisogno specifico. Impostare il giusto target – in termini di età, interessi, occupazione e localizzazione – (avendo ben chiare le tue Buyer Personas consente di creare il giusto segmento che, con grande probabilità, sarà interessato ai tuoi contenuti.

3. Punta sull’Influencer Marketing

Fai parlare le persone giuste: sceglile in base all’affinità col tuo brand, ai loro settori d’interesse e ai loro pubblici di riferimento, e intessi collaborazioni durature in grado di portare valore e attenzione sul tuo business. Le campagne di Influencer Marketing consentono infatti di fare breccia in una nicchia – più o meno ampia, a seconda del seguito – di persone.